sabato 24 luglio 2010

Memorie di un vecchio operaio poesia di Davide Longo

*
*
*
Quei giorni li ricordo
il freddo nelle ossa, e l’armonia
delle gambe non avea raccordo
le gambe timorose d’andar via.
Slegare le nostre pallide membra
da macchine gelate come spente vite
questo, forse, qualcun lo rimembra
non era facile come voi dite.
ma si avea un pensiero
che volea unir il mondo:
aver felice vita -il volo d’uno sparviero-
ed aver la libertà sin in fondo.
Seppur qualcuno ci dicea
“questa vostra è un utopia”
la certezza noi s’avea
che non potesse scivolar via.
Per diritti, a tutti, eguali
la nostra lotta non finì,
ancora dura negli annali:
l’avversario è ancora lì.

( foto da  "900" ed.Carocci,1999 )

*
*
*