da sx: Andrea Giacometti, Ombretta Diaferia ( A briglia sciolta ), Gisa Legattie Sandro Sardella.
Giovedì 11 marzo 2010 è stata la serata dedicata alla presentazione del nuovo libro di poesie ( e incantamenti linguistici ) del poeta, artista, Sandro Sardella, postino di professione e culturalmente arguto sovversivo della parola.
La presentazione è stata preparata e condotta riccamente da Andrea Giacometti ( giornalista, direttore di Varesereport http://www.varesereport.it/ ) e Gisa Legatti che da anni segue il mondo della poesia ( ricordiamo che è stata anche collaboratrice della mitica rivista “Abiti di lavoro” ).
La casa editrice
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYl4QR_x5PKm7FFwruO819N0Hh9xzLyz1kMllLLtl7YNisGux_909tVkzd4QBFRNUpqD6Dbdkbr1MNWBbOT_HAPun_GZeHbb98BTan1W4Os95N26jdMX_9VvNxeLFFUw4XNaRZ46FOKUSv/s200/Digit+Fiori+di+carta+-+A+briglia+sciolta+rit.rid.500.bmp)
La sala destinata agli incontri de “La Castellanza” di Bosto a Varese è risultata piena e al termine dell’incontro ha visto anche una nutrita fila paziente per ottenere la dedica dell’autore.
Sand
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTs74rnpLOT_svAHo_YaaGnXDt03-uc8Z3nj2QJyIYFT8YKBXrdOeh_g-PlvrfPYW-ZlAP0XfsSw2wc1AqHBzY8ZFUa-aYvzm6RMQMuaaoooV7CkuDmsmWWoTpGRNFBVtTYs9tWdTk7-c0/s200/Sandro+Sardella+rit.rid.500.jpg)
Nell’autore varesino ( nella foto a sx ) convergono le odi libertarie di Jack Hirschman, l’impietosa realtà del racconto poetico di Ferruccio Brugnaro, e i frenetici passaggi risonanti di Vladimir Majakovskij
“Fiori di carta” è decisamente piacevole da leggere perché non lascia il tempo alla nostra attenzione di ritualizzare la lettura anzi ogni pagina è un fuoco artificiale che ci costringe a riflettere e ci vuole pronti a condividere le emozioni. E passare alla pagina successiva.
Tante le citazioni tra cui a Giovanni Testori incontrato da Sardella a Varese in occasione di un convegno.
Ora parla Sandro Sardella con:
“ Notizie dell’ora morta di luglio”:
per la poesia ladra che ti macchia la verde camicia
per i rifiuti che sono sempre a sud
per l’inondazione dei mondiali di ciclismo
per la vergogna dei recinti per la grama solitudine del popolo dei mille euro per la luce degli occhi di un bimbo zingaro
per un ruscello pane per le rane
sirene migranti nel periodo azzurro grilli lucciole scarafaggi il futuro dorme sotto lo zerbino e il rosso evapora … ( terza sinfonia di Mahler )
il lavoratore cerca una patria tra giocattoli caricati a molla con asini al violino lupi al pianoforte e le zanzare ai timpani … ( ronzio di canali televisivi .. e saldi di stagione .. )
il palazzo trema per amore del lavoro .. no! Scusate !! è una verità al tasso d’inflazione previsto dell’uno&settanta percento … ( voci di un coro bulgaro .. )
effetto serra alle poste .. 365 giorni nella melma monsonica e un diario scritto su pagine biologicamente concimate di sudore manageriale: una miscela di euro e petali caduti dal balcone e di maschere sindacali e monnezza da campi da golf .. un omaggio alla pommarola e alle cipolle di Livigno … ( tarantella e canti alpini )
nei racconti popolari, nei cessi, l’autorità tra gli scrosci i tanfi e le scorregge, scorre e va .. ( blues di Chicago ) il lavoro è un pesce che puzza dalla testa ai piedi e fa pure schifo .. ( fischiettare sotto voce .. )
la vertigine di un mondo da sognare dorme sotto la ruota di un fuoristrada in un mare senza strade .. ( musiche di Luigi Nono .. e i Tondi rotolanti di Emilio Vedova .. )
mi vibrano le gambe … silenzio .. )
parola eroe di carta fuoribusta sabbia di primavera in tempi scanditi dalle pietre ( Enzo Avitabile e i Bottari .. e le musicate invettive di Leo Ferrè .. e un fresco tagliente disegno di Franco Matticchio .. .. )
Gli uomini hanno preso l’abitudine alla menzogna / come fosse pane. / Prova a porgere loro / per la ventiseiesima volta / la stessa menzogna, / e loro accorreranno ad ingoiarla / come un branco di oche. / La stupida crudeltà / si è data una pacca sulla spalla, / … ( Aron Shabtai )
( foto MS )
a cura di Mario Sumiraschi